“Questo contratto contribuirà a redistribuire la ricchezza, dando certezze in una fase storica in cui non ce ne sono. Significa dare prospettive al Paese”. Sono le parole di Maurizio Oreggia, segretario generale della Fiom Cgil Lecco, che spiega il contenuto dell’ipotesi di accordo relativo al contratto nazionale di Federmeccanica, ottenuta assieme a Fim Cisl e Uilm Uil.
“Siamo partiti da una piattaforma unitaria e siamo arrivati a un’ipotesi di accordo unitario, questo ha valore e senso di grande importanza. È stato un percorso di partecipazione in un periodo particolare. Siamo partiti da una richiesta di aumento dell’8% e siamo arrivati, nell’ipotesi di accordo raggiunta, ad un aumento del 6,2% sulla busta paga e sui minimi tabellari”.
Le donne hanno un’importanza centrale nella bozza di contratto. “C’è un aiuto per chi è stata vittima di violenze. Non si può pensare che sia un contratto a risolverlo, ma almeno se ne parla e si prende coscienza che c’è questo problema e si cerca di dare risposte concrete come l’estensione del permesso retribuito fino a sei mesi”. Si parla di lavoro agile o smartworking “dal termine della crisi pandemica si arriverà a intendimenti come il diritto alla disconnessione e che il costo degli strumenti deve essere in capo alle aziende”.
Altro tema importante riguarda gli appalti. “Siamo riusciti ad arginare le richieste di Federmeccanica, che avrebbe voluto poter appaltare anche il core business dell’azienda – indica Oreggia –, e si è introdotto una clausola sociale che consente di entrare nel merito quando c’è un cambio appalto. Spazio anche a una maggiore formazione, un diritto che deve essere continuo, soggettivo, svolto in orario di lavoro e a carico dell’azienda. Le imprese invece avrebbero voluto che la formazione si svolgesse anche fuori dall’orario di lavoro”.