SPI, MANIFESTAZIONE CONTRO LA LEGGE DI BILANCIO 2026

L’ulteriore riduzione del potere d’acquisto delle pensioni, la mancanza di investimenti sulla sanità pubblica e l’assenza di risorse sulla non autosufficienza. Questi alcuni dei motivi che hanno spinto lo SPI CGIL Lecco a scendere in presidio, questa mattina, in piazza XX Settembre. La manifestazione ha riunito pensionate, pensionati e cittadine e cittadini per protestare contro la manovra finanziaria 2026 del Governo, giudicata un ulteriore passo indietro nella tutela dei diritti sociali.

L’appuntamento lecchese è rientrato nella settimana di mobilitazione organizzata in tutta la Lombardia dal 17 al 21 novembre, per denunciare gli effetti della legge di bilancio e rivendicare una sanità accessibile, la piena rivalutazione delle pensioni e misure concrete per i più fragili. A un anno dalla grande manifestazione di Piazza San Babila, lo SPI ha riportato la propria voce nelle piazze della regione, aprendo la strada allo sciopero generale del 12 dicembre.

«Noi pensionati siamo solidali: i nostri sportelli e i nostri servizi di accoglienza aiutano tutti. Oggi, però, chiediamo attenzione sui nostri temi e sulle difficoltà che noi affrontiamo. Le pensioni stanno perdendo potere d’acquisto, mentre l’inflazione cresce e gli importi non aumentano in modo proporzionato. Le spese invece continuano a salire, insieme alle preoccupazioni. Accade spesso che, da malati, siamo costretti a rivolgerci al privato per ottenere cure in tempi accettabili. L’intera pensione ormai non basta più per pagare la retta della RSA. Intanto, la legge nazionale sulla non autosufficienza, approvata più di tre anni fa, è ferma perché non è stato stanziato nulla per renderla operativa. Noi pensionati siamo quelli che pagano le tasse fino all’ultimo euro, insieme ai lavoratori dipendenti, mentre una parte del Paese continua a sfuggire ai controlli fiscali, riducendo le risorse disponibili per la collettività. A tutto questo si aggiungono altri problemi: gli sportelli pubblici sono sempre meno e più lontani, e perfino le banche, che hanno chiuso la maggior parte delle filiali, non sono più a misura di anziano. Facciamo fatica, senza una formazione adeguata, a stare al passo con una tecnologia che cambia ogni giorno. Sul fronte della mobilità, spesso è difficile trovare un mezzo che ci permetta di raggiungere i luoghi di cura o gli affetti. Insomma, viviamo difficoltà concrete e sentiamo il bisogno di dirlo chiaramente», spiega Pinuccia Cogliardi, segretaria generale dello SPI CGIL Lecco.

«Questa iniziativa rientra nel percorso di mobilitazione che la CGIL sta portando avanti in vista dello sciopero generale del 12 dicembre. Uno sciopero proclamato per denunciare una legge di bilancio che non offre risposte, né agli anziani né ai giovani. Oggi siamo tra le persone per spiegare le ragioni della nostra protesta. Sentiamo attenzione e partecipazione, vogliamo far capire al governo che è necessario cambiare rotta» le parole di Diego Riva, segretario generale della CGIL di Lecco.

Il presidio ha messo in evidenza quanto il ritrovarsi in piazza come persone attive e protagoniste della vita sociale rappresenti un valore importante, che rafforza la dignità individuale e il senso di comunità, a ogni età.

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