Molti lavoratori ci stanno chiedendo per quale motivo l’accordo aziendale sottoscritto il 13 aprile 2018 tra Linee Lecco, una parte della Rsu (Ugl e Uiltrasporti) e la segreteria provinciale Ugl, non è stato sottoposto al referendum come fatto con il precedente. Onestamente non lo sappiamo, possiamo solo supporre che evidentemente i firmatari non hanno (a nostro avviso sbagliando…) ritenuto di sentire il parere dei lavoratori.
Sul perché invece come Filt Cgil abbiamo ritenuto di non dover firmare quell’accordo è presto detto.
Innanzitutto perché il verbale di accordo sottoscritto reintroduce molti degli elementi (a parte quelli economici) che erano stati bocciati dal referendum tra i lavoratori e, quindi, per noi non più riproponibili. In secondo luogo perché una trattativa che parte con un montante economico di 1620 euro non si può chiudere a 1420 euro. Cioè 200 euro in meno non si è mai visto.
L’azienda sostiene (e i firmatari con lei) di aver abbassato il valore massimo del premio da 1.620 euro a 1.420 euro, perché erano state abbassate le soglie di raggiungibilità.
Questa affermazione, non è corretta, in quanto la soglia di reggiungibilità prevista nel precedente accordo poi bocciato dal referendum, era di 200 giornate di presenza media, mentre nell’attuale accordo, come si può leggere a pagina 2 dello stesso, la soglia viene portata a 260 giornate di presenza media (il parametro di presenza, dovrà essere migliorativo della media aziendale certificata per l’anno 2017), con il paradosso che un lavoratore che avesse lavorato 270 giorni o più, potrebbe non prendere la parte variabile del premio se la media complessiva aziendale dei giorni lavorati non è superiore a 259 (media certificata nel 2017).
Per quanto riguarda le ferie invece, avevamo concordato che tutte le ferie maturate in corso d’anno e godute, sarebbero state conteggiate come presenza ai fini del raggiungimento del parametro individuale, compreso le giornate di ferie richieste dal lavoratore ma non concesse. Questa frase, nell’accordo, è diventata – ad eccezione delle giornate di ferie concesse ma revocate – tutta un’altra cosa.
Inoltre, il raggiungimento o meno degli obiettivi, per categorie di lavoratori, non sarà valutato da una commissione paritetica azienda/rsu ma dal diretto superiore e dalla direzione aziendale (pag. 4 dell’accordo) e sarà condiviso tra le parti in uno specifico incontro.
Per finire, non è prevista alla scadenza dell’accordo, alcuna proroga dello stesso fino al raggiungimento di un nuovo accordo, semplicemente decade.
Ricapitolando: se non si ottiene una media aziendale certificata di 260 giornate di presenza, la parte variabile del premio non verrà erogato alla totalità dei lavoratori. Il premio non sarà inoltre erogato quando, il singolo lavoratore pur raggiungendo la media delle giornate di presenza (260), non avrà goduto tutte le ferie maturate nell’anno in corso.
L’azienda, in un comunicato stampa, si rammarica del fatto che la Filt Cgil non abbia firmato l’accordo. Gli facciamo notare che siamo in buona compagnia visto che, nonostante sia stata una trattativa con le rsu e le segreterie provinciali, alla fine oltre alla Cgil non ha firmato neppure la Fit Cisl e, incredibilmente, neppure la Uiltrasporti provinciale.
Salvatore Campisi
segretario generale Filt Cgil Lecco