Dimissioni di massa forse no. Ma i dipendenti di Aerosol si stanno attrezzando e, quindi, lasciando l’azienda. Sono già meno di 50 i lavoratori dell’azienda chimico-farmaceutica e altri hanno preso appuntamento per i prossimi giorni all’Ufficio vertenze per dimettersi. Nonostante il parere favorevole di Regione Lombardia, che ha autorizzato il riavvio della produzione nello stabilimento valmadrerese, i dipendenti non sono ancora rientrati, tranne i pochi che non hanno mai smesso (tranne nel periodo di sciopero).
Così mercoledì le organizzazioni sindacali hanno incontrato Giovanni Bartoli, amministratore dell’azienda, insieme a Confindustria. Nell’assemblea di venerdì hanno riferito del colloquio ai lavoratori, sempre più esasperati. “Stiamo pensando di fare un incontro pubblico sotto la prefettura” affermano Nicola Cesana (segretario generale Filctem Cgil), Massimo Ferni (Femca Cisl) e Celeste Sacchi (Uiltec Uil).
Intanto Bartoli avrebbe portato in tribunale i documenti per il concordato, mentre settimana prossima ci sarà l’udienza per l’istanza di fallimento, portata avanti da alcuni ex dipendenti della Aerosol. L’incontro in prefettura vuole essere un modo per capire chi sono davvero i soci dell’azienda, di proprietà della famiglia Fiocchi fino al 2016 e ceduta poi alla Seconda Investimenti, controllata dalla Karma Invest con sede in Lussemburgo e senza azionisti conosciuti.