La situazione in Aerosol Service Italiana continua a peggiorare. Lo denunciano le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec con una nota. “La produzione non può riprendere a causa della mancata di sistemazione di tutte le prescrizioni ricevute dall’Arpa e dai Vigili del fuoco – spiegano Nicola Cesana (Filctem), Enrico Ferni (Femca) e Celeste Sacchi (Uiltec) –. La ragione, come ormai da tempo a questa parte in tutta la vicenda, è legata alla mancanza di liquidità, la stessa che ha portato i dipendenti ad essere in arretrato, con oggi, di cinque mesi di stipendio. In questo senso, l’impegno più importante assunto dall’amministratore unico di Aerosol, Giovanni Bartoli, al tavolo di crisi istituzionale presso la Provincia di Lecco, ad oggi non risulta essere stato rispettato: Bartoli si era impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale necessario per consentire la ripresa della produzione ma quei soldi (500mila euro) al momento non sono ancora arrivati”.
A questo punto, i lavoratori e le organizzazioni sindacali ritengono che l’unica strada percorribile alternativa al fallimento della società sia consentire a chi è realmente intenzionato a portare avanti l’attività industriale. “Ma non a speculare – proseguono –. Serve che rilevi questa attività che può essere ancora importante e redditizia. È del tutto evidente che qualora l’atteggiamento della proprietà e di Bartoli siano di chiusura a questa possibilità, la risposta dei lavoratori sarà durissima e nessuna strada possibile, legale e contrattuale, verrà esclusa”.