Un momento complicato per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Per questo motivo la Cgil lecchese ha organizzato un corso di aggiornamento per i propri delegati sindacali, per parlare delle possibili vaccinazioni in azienda, ma anche della prevenzione sugli infortuni. Circa cento Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) hanno partecipato attivamente all’incontro, in videoconferenza, tenuto venerdì mattina da Augusto Piazza e Veronica Nessi, dello Sportello Ambiente Sicurezza della Cgil Lecco, in collaborazione con l’Ats Brianza. Nel corso dell’evento sono state illustrate le linee guida del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” aggiornato il 6 aprile scorso, che riprende innanzitututto i protocolli di marzo e aprile 2020, ma anche la possibilità di effettuare i vaccini in azienda.
È importante in questo momento che Rls e Rsu (Rappresentanti sindacali unitari) abbiano le informazioni più chiare ed approfondite per l’applicazione di quelle norme e comportamenti preventivi e protettivi da applicare in tutti i luoghi di lavoro. Durante l’incontro sono stati analizzati i contenuti specifici e generali che ogni azienda del territorio, e ognuno degli attori della prevenzione, deve applicare per tutelare la salute nei luoghi di lavoro. Rsu e Rls hanno apprezzato il corso e contribuito attivamente e ponendo questioni e approfondimenti relativi alle proprie aziende.
I delegati della Rsu della Cgil lecchese complessivamente sono 560, mentre 140 sono le Rls. “Per prima cosa ricordiamo che in questi ultimi giorni ci sono stati tre infortuni mortali sul lavoro in Italia – sottolinea Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco –. Non vorremmo più discutere di queste tematiche, ma purtroppo si muore ancora come trent’anni fa e servirebbe molta più formazione in azienda, con investimenti mirati per contrastare gli infortuni. Inoltre dobbiamo continuare confrontarci con una situazione pandemica difficoltosa, probabilmente anche più complicata rispetto allo scorso anno, perché è necessario tutelare la salute delle persone e la parte economica”.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria le organizzazioni sindacali sono in campo per tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. “I nostri delegati e le Rls in azienda hanno avuto un ruolo da protagonista che dobbiamo continuare a mantenere nella gestione post Covid – prosegue Riva –. Abbiamo portato avanti azioni importanti per far rispettare i Dpcm nei luoghi di lavoro. Eravamo impreparati alla pandemia, ma a livello nazionale siamo stati capaci di produrre un accordo sulla sicurezza, poi trasformato in decreto”.
“Sui vaccini, abbiamo le idee chiare – afferma il segretario generale –: bisogna curare prima le persone più fragili. Per evitare il proliferare di fughe in avanti su un tema imprescindibile come quello della salute si è lavorato per raggiungere un protocollo a livello nazionale che dovrà essere declinato successivamente da Regione Lombardia, per poter poi essere governato nei territori delle singole aziende. In questo perimetro ci sono diversi fattori da considerare: dagli spazi in azienda, alla tutela della riservatezza delle persone, ma in primis alla responsabilità sulla salute di lavoratrici e lavoratori, che devono essere vaccinati in strutture adeguate, oltre a molte altre indicazioni da applicare obbligatoriamente. Abbiamo la necessità di essere coinvolti preventivamente sulla gestione di quello che avverà nelle prossime settimane. La salute deve essere affrontata da tutte le parti in causa e il tema delle vaccinazione deve coinvolgere con senso di comunità sia lavoratrici e lavoratori sia parti datoriali sia organizzazioni sindacali. Per questo abbiamo già manifestato nei tavoli opportuni”.