Centinaia di delegati di Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovati all’Espe di Lecco per parlare della Manovra economica del governo e del documento unitario redatto dalle tre segreterie nazionali.
“Tutti insieme siamo oltre dieci milioni di iscritti in tutta Italia – afferma il segretario generale della Cgil di Lecco Diego Riva -, ma a oggi non abbiamo ancora avuto un confronto con il governo. Nella Manovra si intravedono alcuni cambi di tendenza, ma noi ribadiamo la sua inadeguatezza, visto che mancano investimenti per creare posti di lavoro”.
Il problema non è infatti lo sforamento del deficit. “Il problema c’è se si sfora per gestire la spesa corrente – indica Riva -. I 22 miliardi devono essere utilizzati per mettere al centro il lavoro. Oggi siamo di fronte a una fase storica la quarta rivoluzione industriale. Per affrontare queste sfide è fondamentale il coinvolgimento dei corpi intermedi. Chi rappresenta il Paese e lo governa non può rifiutare ed essere latitante al confronto. Gli strumenti assistenziali da soli non contrastano a sufficienza e non risolvono il problema della povertà. Ci sono istituti positivi, che vanno rafforzati, come il REI-Reddito di inclusione, ma in generale la povertà si combatte con il lavoro, con un’equità fiscale (non con la flat tax), rafforzando la sicurezza in senso lato e facendo diventare la diversità culturale una risorsa. Le difficoltà di questo Paese saranno sconfitte affrontando questi temi”.
Per questo Cgil, Cisl e Uil sono contrari ai condoni e vogliono introdurre meccanismi che combattano l’evasione alla fonte. Non solo, serve investire e valorizzare anche le nostre reti, come quelle dei Caf e i Patronati e non penalizzarli.
Rilanciare il Paese, secondo Riva, “vuol dire decidere quali opere importanti portare avanti, a partire da porti, aeroporti e strade, ma anche investire in processi di innovazione. I Comuni devono avere la possibilità di spendere le risorse a disposizione, ma va rafforzata la pubblica amministrazione in toto”. Riva si dice assolutamente “non contrario alle agevolazioni verso le imprese, basta che siano utilizzate per creare nuovi posti di lavoro. Per questo va sostenuto il super ammortamento per aiutare gli investimenti nella sfera della digitalizzazione e allargare il credito anche alle PMI che rischiano di essere escluse”.
Secondo il sindacalista serve ridistribuire la ricchezza prodotta dai nuovi processi produttivi, migliorare la sicurezza nelle fabbriche, sostenere un’azione politica forte sugli orari di lavoro che metta al centro i bisogni degli uomini e delle donne: “Lo sviluppo del paese si ottiene se si mettono in campo risorse mirate partendo dalla sfera della formazione e della ricerca”.
Sul Decreto Dignità Riva dà una “valutazione positiva ma non sufficiente”. Sulla quota 100, “meglio dire 62/38, è più concreto. Per i giovani non c’è nulla sulla Manovra, mentre non viene considerato il doppio lavoro per le donne”.
L’elaborazione fatta da Cgil, Cisl e Uil per rilanciare il paese discussa nell’assise dei delegati è un primo passo e sarà sostenuto con tutti gli strumenti sindacali a disposizione.