“Con il nuovo accordo, molto probabilmente, abbiamo ottenuto un premio di produzione tra i più alti d’Italia”. Domenico Alvaro, funzionario della Fiom Cgil Lecco, non nasconde la soddisfazione per la trattativa alla Calvi spa di Merate, che ha portato a un miglioramento delle condizioni di lavoro. “Non abbiamo raggiunto solamente l’obiettivo economico – sottolinea però il sindacalista –, è stata migliorata anche la sicurezza, elemento fondamentale in un’azienda metallurgica e meccanica dove il lavoro è davvero pesante”. Nata nel 1950, la Calvi oggi ha dodici stabilimenti in tutto il mondo e produce profilati speciali con tolleranze minime, utilizzando acciaio che viene lavorato tramite la trafilazione a freddo. I prodotti vengono utilizzati in diversi settori di applicazione: da quello automotive a quello delle centrali di produzione energia, da quello delle armi a quello del settore macchine industriali. Lo stabilimento meratese occupa attualmente 194 lavoratori, la cui maggior parte di loro svolge l’attività su più turni, compresa la notte.
Con l’ultimo accordo, sottoscritto il 3 dicembre scorso, si sono ulteriormente migliorati diversi aspetti presenti negli accordi precedenti. “A ogni dipendente sarà riconosciuto un premio di risultato che supera i cinquemila euro lordi – spiega Alvaro – e che potrà crescere ancora nei prossimi tre anni. Per il 2018 sarà infatti erogato un premio pari a 5.320 euro e si prevede un incremento da un minimo di 175 ad un massimo di 415 euro nei tre anni successivi. Sono state incrementate le indennità economiche del turno notturno già significatamene superiori a quanto è previsto dal Contratto nazionale, ma si è anche condiviso la necessità di ridurre le notti per lavoratore attraverso meccanismi di riduzione di orario di lavoro. Sono state inoltre previste possibilità di esenzione dal lavoro notturno per coloro che hanno un’età superiore ai 55 anni”.
Di pari importanza, se non forse addirittura superiore, è la questione della sicurezza “attraverso un’azione di prevenzione più incisiva, improntata sulla formazione del personale, sull’informazione, su un’attenta analisi dei mancati infortuni per evitare che si verifichino”. Sono previsti importanti investimenti sul magazzino, attraverso anche sistemi di automatizzazione. Sarà inoltre acquistata una gru autobilanciata semiautomatica. Vengono migliorati altri importanti aspetti del rapporto di lavoro come quello riguardante la malattia, con particolar riguardo ai lavoratori con patologie importanti. In questo caso l’azienda si è resa disponibile a riconoscere una percentuale d’indennità superiore a quella prevista dal contratto nazionale. “Si tratta di un risultato importante – sottolinea Alvaro –, ci sono altre aziende sul territorio che vogliono decurtare il premio in caso di infortuni o malattie. A questo noi ci opponiamo fermamente”.
L’accordo aziendale è stato votato all’unanimità dai lavoratori della Calvi, ma la trattativa non è stata semplice. Le Rsu, insieme ai sindacalisti di Fiom e Fim Cisl, hanno iniziato a parlare con la dirigenza a maggio 2018 e sono stati effettuati nove incontri con Riccardo Chini, presidente di Calvi Holding, Paolo Cuzzi, amministratore delegato, e Marco Porta, direttore industriale.
“Ci sono stati momenti di tensione, sia con i dirigenti sia nelle assemblee con i lavoratori – racconta Federico Beretta, rsu –. Non è stato facile fare capire che puntavamo molto di più sulla sicurezza e sul miglioramento della vita lavorativa. Però questo è uno dei migliori accordi possibili, raggiunto senza fare un’ora di sciopero”. Sono soddisfatti anche Umberto Buscema (rsu), che sottolinea come “ci sia la possibilità di esonerare dai turni notturni coloro che hanno compiuto 55 anni”, ma anche Michele Imbrogno (rls), che sarà affiancato da un altro dipendente nella commissione sicurezza.
“Il risultato è importante, perché ci potrà servire come punto di partenza – spiega Lorena Silvani, operatrice sindacale Fim Cisl Monza Brianza Lecco –. È un contratto aziendale innovativo che dà attenzione alla qualità della vita”.