Cgil, Cisl e Uil sull’alienazione della proprietà della Casa di riposo Villa Serena di Galbiate

Il Comune di Galbiate e le altre amministrazioni comunali proprietarie delle quote azionarie della Spa “Villa Serena”, nota Casa di riposo situata a Galbiate in frazione Villa Vergano, hanno deciso di cedere la società ad un acquirente privato.

“Villa Serena” S.p.a. è la società attualmente proprietaria della RSA (Casa di Riposo) Villa Serena. La gestione operativa è affidata alla cooperativa KCS Caregiver attraverso un atto di concessione fino a tutto il 2035.

La vicenda pone alle organizzazioni sindacali alcuni interrogativi sulla gestione dell’intera operazione.

A noi interessa sottolineare tra l’altro che:

·         l’operazione comporta nei fatti la rinuncia di un ente pubblico al governo di un servizio in questo caso socio-assistenziale;

·         viene meno la possibilità del Comune di farsi garante della qualità del servizio e del trattamento degli ospiti.

Ciò premesso riteniamo ad oggi opportuno richiamare l’attenzione delle amministrazioni coinvolte sui seguenti aspetti.

L’atto di cessione originario di Regione Lombardia al Comune di Galbiate della proprietà della Casa di Riposo prevede la destinazione ad attività socio assistenziali dei proventi derivanti da eventuale successiva alienazione. La somma introitabile, qualora l’operazione andasse in porto potrebbe essere di notevole entità; l’impiego di tale somma non può che essere finalizzato a un investimento di natura socio assistenziale, e non all’utilizzo per la spesa corrente. Le OO.SS. auspicano che si apra un tavolo di confronto pubblico sulla destinazione dell’investimento che coinvolga le parti sociali e la popolazione del territorio.

Le OO.SS. chiedono inoltre il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria per affrontare il nodo delle garanzie occupazionali per il personale appartenente alle diverse posizioni, dipendente dalla Spa e dalla KCS, al fine di tutelare la qualità del servizio e del trattamento degli ospiti.

Più in generale, riteniamo che le scelte orientate a far prevalere il privato (profit e no profit) nella gestione dei servizi pubblici ed in particolare di quelli assistenziali e sanitari non possono comportare la rinuncia al ruolo di programmazione e governo dei sistemi di welfare in capo alla Pubblica Amministrazione anche attraverso la lettura dell’effettivo bisogno.

Particolare attenzione va prestata infine alle politiche sulle rette affinché non rispondano esclusivamente a logiche di mercato, ma considerino le condizioni delle famiglie.

Le Segreterie 

CGIL CISL UIL 

Confederali, Funzione Pubblica, Pensionati 

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