Decreto dignità, le aziende mettono a rischio i lavoratori somministrati. Nidil: “Chiediamo la loro stabilizzazione”

Con il Decreto dignità le aziende stanno mettendo sempre più a rischio i lavoratori con contratti in somministrazione in scadenza. A settembre, secondo l’Inps, in tutto il territorio nazionale sono stati siglati 80.506 contratti di questo tipo, in diminuzione del 29% rispetto ai 113.769 del 2017.

“Proprio per questo Nidil Cgil Lecco sta collaborando con tutte le categorie della Cgil sul territorio – afferma la referente Nidil lecchese Marina Fumagalli – per richiedere incontri con gli imprenditori ed effettuare assemblee nelle aziende in cui ci sono lavoratori somministrati. Lo scopo è spiegare ai dipendenti quale sia l’impatto della normativa legislativa nella loro realtà produttiva. Altresì sarà importante rendere edotti gli stessi delle procedure che le aziende metteranno in campo per restare nel perimetro del Decreto dignità, senza perdere i livelli occupazionali. Resta inteso che, come Nidil Cgil, chiederemo la stabilizzazione dei dipendenti a partire da quelli che hanno  più anzianità sul posto di lavoro”.

“Si cercherà di evitare l’utilizzo del turn over da parte delle aziende – prosegue Fumagalli -, ovvero il ricambio ogni dodici mesi di missione dei lavoratori”.

 

 

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