Def, le principali novità. Pirelli: “Insufficiente la proposta della quota 100”

Il Patronato Inca di Lecco sta iniziando ad avere un aumento di richieste sulle possibili modifiche che verranno portate con l’approvazione del DEF – DOCUMENTI ECONOMICO E FINANZIARIO del Governo attuale. Di seguito, in sintesi, alcune informazioni che possono essere utili strumenti di discussioni con i lavoratori.

Brevissimo capitolo delle note positive: TOTALE CANCELLAZIONE DEGLI AUMENTI DELL’IVA. Fine

PRIMA FASE FLAX TAX: è previsto dal 2019 il taglio imposta sugli utili delle Imprese Professionisti e Artigiani ed una semplificazione per gli stessi soggetti con aumento delle soglie accesso al regime dei minimi.

REDDITO DI CITTADINANZA: verranno potenziati i centri impiego verrà concesso solo in un percorso di inserimento lavorativo obbligatorio certo con obbligo di risposta positiva ad uno dei tre posti di lavoro offerti vicino alla residenza del cittadino confacente alle sue attitudini fisiche e scolastiche.

AUMENTO A 780 EURO DELLE PENSIONI MINIME: nulla è indicato su quali requisiti e quali redditi vengono valutati per questa casistica

MISURE SOCIALI: sono al vaglio una revisione degli istituti della MATERNITÀ intervenendo sui congedi parentali ed investimenti sul welfare familiare, aziendale pubblico e privato. C’è solo il titolo, lo sviluppo del tema è tutto da scrivere.

PENSIONE CON 41 ANNI DI CONTRIBUZIONE A PRESCINDERE DELL’ETÀ ANAGRAFICA: NELLA BOZZA DEL DOCUMENTO NON È PREVISTO NESSUN INTERVENTO IN QUESTO SENSO QUINDI I LAVORATORI INTERESSATI A QUESTA POSSIBILITÀ VANNO INFORMATI CHE SONO TAGLIATI FUORI DA OGNI POSSIBILE BENEFICIO

PENSIONE CON QUOTA 100: È PREVISTO L’ACCESSO A PENSIONE CON ETÀ ANAGRAFICA DI ALMENO 62 ANNI CON 38 CONTRIBUTI, MA SONO AL VAGLIO LE MISURE PER CALCOLO (PENALIZZAZIONI SUL CALCOLO??) E LA VALIDITÀ DI ALCUNE TIPOLOGIE DI CONTRIBUZIONE (CONTRIBUTI FIGURATIVI VALIDI OPPURE NO ?)

OPZIONE DONNA: SEMBRA FATTIBILE LA PROROGA OPZIONE DONNA CON 58 ANNI ETÀ PER LE LAVORATRICI DIPENDENTI (PRIVATE E PUBBLICHE) E 59 PER LE LAVORATRICI AUTONOME CON FINESTRA DI ACCESSO (PROBABILMENTE DI 12 O 18 MESI).

Wolfango Pirelli, segretario generale Cgil Lecco, in un’intervista a La Provincia, inanella almeno tre pesanti motivi di sconforto riguardo al tema pensione. “La proposta della quota 100 ci pare del tutto insufficiente rispetto al progetto iniziale. Innanzitutto, se viene confermata la tendenza annunciata, si darà luogo a un meccanismo di ricalcolo retributivo che porterà a una riduzione del 20 o 30% dell’assegno delle quote 100 e del 35% a chi aderisce all’opzione donna. Chiaro che, se fosse così, una buona parte dei lavoratori potrebbe addirittura scegliere di non sfruttare la possibilità”. Seconda perplessità di Pirelli è la caratteristica ancora nebulosa dei contributi figurativi, vale a dire il riconoscimento senza oneri di sorta dei periodi in cui il lavoratore non ha prestato attività o percepito indennità o retribuzioni ridotte (ad esempio cassa integrazioni).

Ma il tema principale resta la quota 100 in quanto tale. “Mi domando a chi parli questa riforma – chiosa Pirelli -. Certamente non ai lavoratori lecchesi, che sono entrati in fabbrica a 15 o 16 anni e per i quali il punto sono gli anni di lavoro, non l’età. La proposta che avevano presentato Cgil, Cisl e Uil andava nella direzione di consentire il pensionamento a 41 anni di contributi, indipendentemente da tutto. È chiaro che lo schema, così com’è, non parla a un pezzo enorme dei lavoratori lecchesi e non solo. Il governo dica chiaramente che intenzioni ha: se questo è un inizio per smontare del tutto la Fornero, possiamo aspettare. Se è l’unica ipotesi in campo, è largamente insufficiente”.

 

 

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