All’inizio del 2022 le Organizzazioni Sindacali avevano denunciato l’invio massivo, da parte di ATS Brianza, di verbali di accertamento per prestazioni sanitarie fruite indebitamente in regime di esenzione relativamente agli anni 2016 e 2017. Un anno dopo, si stima che siano migliaia le famiglie lombarde ad aver ricevuto la nuova ondata di verbali di accertamento per il mancato pagamento dei ticket sanitari, questa volta relativi al 2018. I destinatari sono per lo più persone che in quell’anno si trovavano in stato di disoccupazione (codice esenzione E02 – E12) e anziani con redditi bassi o titolari di pensioni al minimo (codice esenzione E01 – E04). Si tratta di esenzioni, in particolare quella per disoccupazione, rilasciate dietro autocertificazione presso gli Sportelli Scelta e Revoca di ASST, spesso senza un’adeguata informazione da parte dell’ente.
Come lo scorso anno, anche oggi l’errata certificazione della condizione di disoccupazione contestata dai verbali di accertamento è dovuta ad ambiguità non chiarite rispetto a tale condizione (voucher, tirocini lavorativi, discontinuità dell’impiego nel corso dell’anno ecc.), e comporta l’attivazione degli interessati per la presentazione di una memoria difensiva, in molti casi senza conoscere l’esito dei ricorsi presentati l’anno precedente per lo stesso motivo.
Per lo meno, rispetto al passato, le somme richieste da ATS non comprendono più la sanzione amministrativa pecuniaria, in quanto, anche grazie alla pressione di CGIL, CISL e UIL, la Legge Regionale 17 dell’8 agosto 2022 ha introdotto l’esonero dall’obbligo di pagamento della “multa” a favore dei soggetti a cui sia stato notificato un verbale di accertamento a decorrere dal 1° gennaio 2022, lasciando però scoperte tutte le persone che hanno ricevuto un verbale di accertamento prima di tale data. Per ovviare a questo problema, il Consiglio Regionale ha approvato una nuova norma – la Legge Regionale 33 del 28 dicembre 2022 – che estende l’esonero dal pagamento della sanzione amministrativa anche ai verbali di accertamento notificati nel corso del 2021, creando un’effettiva disparità con chi, vedendosi escluso dal precedente provvedimento, aveva già provveduto al pagamento, per il quale non è previsto alcun rimborso.
Altra questione da approfondire è quella relativa al cosiddetto “ravvedimento operoso”, ovvero la possibilità che un cittadino ha di verificare “in anteprima” la propria posizione rispetto ai ticket dovuti e non versati, un procedimento che, presentando una domanda entro la fine dell’anno 2023, gli consentirebbe di sanare subito eventuali situazioni debitorie senza attendere il verbale di accertamento contenente la sanzione. Chi avanza questa richiesta riceve da ATS il riepilogo degli importi da pagare, relativi non solo agli anni successivi rispetto a quelli attualmente al vaglio, ma anche agli anni precedenti (fino a 10 anni indietro rispetto all’anno in corso). In più, questo riepilogo non è corredato dalla specifica delle prestazioni sanitarie o dei farmaci per cui il cittadino avrebbe indebitamente fruito dell’esenzione ticket, ma contiene solo la somma totale da versare ad ATS secondo i calcoli dell’ente stesso; pertanto, l’interessato deve “fidarsi” di ATS e saldare il conto che gli viene presentato senza una vera e propria contestazione formale.
Infine, è necessario segnalare che, oltre ai “tradizionali” verbali di accertamento, ATS Brianza sta inviando anche dei decreti esecutivi aventi una scadenza molto più ravvicinata (31 marzo 2023) e riferiti ad annualità ben più lontane (in genere si tratta degli anni tra il 2013 e il 2015). In diverse occasioni è capitato che un cittadino ricevesse a inizio gennaio un verbale di accertamento relativo all’anno 2018, e qualche settimana dopo un decreto esecutivo con la medesima contestazione ma relativa a diversi anni prima. Nei casi di tali diffide, ATS Brianza concede comunque la possibilità di rateizzare il debito.
Il problema dell’accertamento sui ticket ricade soprattutto sulle fasce reddituali più deboli, tra lavoro povero e precario e pensioni basse. Gli anziani e gli extracomunitari sono quelli che hanno più difficoltà a capire cosa viene loro contestato e a muoversi per risolvere la situazione; tutti i giorni nelle nostre sedi arrivano persone confuse, spaventate e arrabbiate, che ci chiedono di aiutarle a risolvere al più presto il problema. Sarebbe opportuno che Regione Lombardia prendesse provvedimenti per regolare definitivamente la questione, che non può essere affrontata di volta in volta con delle sanatorie temporanee. Pur registrando la disponibilità dei funzionari di ATS Brianza a fornire chiarimenti in merito alle normative e a casi specifici, anche attraverso l’organizzazione di incontri di persona, è necessario che venga resa più efficace la presa in carico dei cittadini da parte degli sportelli pubblici preposti, soprattutto in riferimento alla consulenza sulle esenzioni che vengono concesse a seguito di autocertificazione dei requisiti. Le Organizzazioni Sindacali, dal canto loro, continuano a dare il proprio contributo attraverso attività di consulenza, di verifica dei requisiti e di supporto nella presentazione delle memorie difensive o delle domande di regolarizzazione, supplendo in parte anche alle mancanze degli enti competenti.