Sono passati dieci giorni da quando la Direzione di Sicor ci ha comunicato l’intenzione di TEVA di chiudere il “nostro” sito.
Dieci giorni di angoscia e di preoccupazione per il nostro futuro ma anche dieci giorni di presidio, di determinazione a proseguire la mobilitazione per tenere aperto lo stabilimento, di solidarietà da parte di tutto il territorio e non solo.
Dieci giorni di discussioni, di confronti e di ricerca di alternative che consentano non solo di trovare una soluzione che tuteli gli oltre 140 posti di lavoro, indotto compreso, ma anche di non perdere un impianto importante e di non impoverire ulteriormente la capacità produttiva del nostro Paese.
Noi siamo convinti che Bulciago possa e debba continuare a produrre con TEVA o senza di TEVA, e non ci arrendiamo all’idea che non sia possibile trovare altri soggetti industriali che abbiano le competenze e la volontà di investire in un settore strategico come l’industria farmaceutica.
La prossima settimana sarà importante per capire come potrà evolvere la nostra vertenza: lunedì 1 marzo al mattino si terrà un nuovo incontro tra il Coordinamento Nazionale delle RSU di Sicor assistito dalle Segreterie Nazionali e l’Azienda; martedì 2 marzo nel pomeriggio siamo convocati dal Prefetto di Lecco Dott. De Rosa insieme all’azienda al Tavolo di crisi territoriale; infine, venerdì 5 marzo, si terrà l’audizione in IV Commissione del Consiglio Regionale della Lombardia, una regione particolarmente colpita dalle decisioni di diverse multinazionali di dismettere siti produttivi come nel nostro caso.
Tavoli diversi e attori diversi ma per noi un unico obiettivo: #LASCIATECILECHIAVI
Lavoratrici e lavoratori di Sicor Bulciago
RSU Sicor Bulciago
FILCTEM CGIL – UILTEC UIL