Erano oltre 15 mila i lavoratori del settore delle costruzioni che hanno affollato Piazza del Popolo a Roma, per la manifestazione indetta da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in occasione dello sciopero nazionale unitario dell’edilizia di otto ore. Anche una delegazione proveniente da Lecco ha partecipato all’evento.
Nella giornata di lunedì è andato in scena l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del governo. “Il tavolo al MIT non è stato un tecnico: non sono stati forniti né testi di possibile modifica del Codice, né dettagli sul possibile decreto, è stato solo confermato che la discussione continua internamente al Governo e tra le forze politiche di maggioranza. Quindi nulla di fatto”. Così dichiarano in una nota Cgil, Cisl, Uil e le categorie Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil.
“Abbiamo consegnato le nostre proposte – proseguono – per il rilancio del settore delle costruzioni, e abbiamo indicato nel dettaglio sia gli strumenti da rafforzare per tutelare i lavoratori e garantire la trasparenza, estendendo per esempio congruità e patente a punti, che gli interventi sul Codice stesso, dal punto di vista delle politiche industriali. Al contempo, abbiamo ribadito che ridurre lungaggini burocratiche e accelerare i cantieri assegnati ma bloccati non significa tornare al massimo ribasso, liberalizzare il sub appalto o all’attività prevalente, rilanciare il General Contractor e quindi le ‘varianti allegre, ridurre le tutele antimafia’”.
“A questo punto, riteniamo necessario – concludono i sindacati confederali e di categoria dell’edilizia – un ritorno al tavolo politico prima del Pre Consiglio dei Ministri, affinché siano chiare ed esplicite le posizioni del Governo che se ne assumerà tutte le responsabilità, avendo di fatto scelto di non confrontarsi con le organizzazioni sindacali”.