Facendo seguito a quanto condiviso dalle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici della Gilardoni Vittorio di Mandello del Lario, tenutesi lo scorso 7 dicembre, le Organizzazioni Sindacali di FIM CISL Monza Brianza Lecco e FIOM CGIL Lecco , congiuntamente alla RSU proclamano lo sciopero per il giorno 13 dicembre 2023, con presidio davanti agli uffici di Viale della Costituzione, così articolato:
- 2 ore al termine del primo turno dalle ore 12:00 alle ore 14:00
- 2 ore al l’inizio del secondo turno dalle ore 14:00 alle ore 16:00
- 2 ore per il turno di giornata dalle ore 14:00 alle ore 16:00
- 2 ore al termine del turno notturno (del giorno 14 dicembre 2023)
L’iniziativa di mobilitazione si rende necessaria a fronte delle scelte scellerate messa in atto dall’azienda in questi ultimi periodi sino a dichiarare formalmente la propria indisponibilità a riconoscere ai propri dipendenti l’ erogazione del premio di risultato, dopo che questi si sono adoperati per il raggiungimento degli obiettivi produttivi e di fatturato. Ma non finisce qui. Oltre al mancato riconoscimento del PDR, l’azienda non si rende nemmeno disponibile a riconoscere i livelli di inquadramento che da tempo rivendichiamo e che dovrebbero concretamente valorizzare l’impegno e le professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici dimostrato con il raggiungimento dei risultati che oggi l’azienda può vantare. In aggiunta, l’azienda rimette in discussione unilateralmente l’impegno preso con le OO.SS. e la RSU sulla stabilizzazione dei diversi lavoratori somministrati, sino a dichiarare al tavolo delle trattative di intravedere degli esuberi anche sui lavoratori già stabilizzati da tempo.
Insomma, vorremo capire quali sono le strategie industriali di questa azienda, che continua a introdurre nuovi dirigenti e consulenti esterni senza risolvere mai le innumerevoli problematicità organizzative. L’azienda già da tempo si sottrae ai vari confronti ed è proprio per questo motivo che chiediamo un incontro urgente per aprire un confronto serio, più trasparente e costruttivo, dove anche le rappresentanze dei lavoratori abbiano un ruolo attivo per costruire strategie industriali chiare a tutela degli oltre 400 lavoratori occupati. A questa iniziativa di mobilitazione se ne susseguiranno altre sino a quando l’azienda non sarà in grado di dare le adeguate garanzie occupazionali e dei riconoscimenti professionali.