“Per l’ennesima volta – denuncia Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’UDS Lombardia – Regione Lombardia ha dimostrato quanto la scuola non sia una priorità, spostando il rientro al 24 gennaio senza garanzie sul rientro in sicurezza. Avete avuto mesi per cambiare la scuola: se dichiarate di voler ‘prendere tempo’ testimoniate solo il vostro fallimento. I tagli da 3,5 milioni al diritto allo studio regionale, poi, sono un colpo basso agli studenti lombardi che stanno attraversando un’emorragia educativa tra dispersione scolastica, ansie, stress”.
Il 2021 per la scuola si apre malissimo. Nel giro di tre giorni la ministra Azzolina posticipa il rientro dal 7 all’11, Fontana dall’11 al 25. Ieri, poi, l’assessore regionale all’istruzione Rizzoli viene rimossa e Fabrizio Sala prende il suo posto. La scuola non può essere una patata bollente da passarsi di mano in mano, senza che ognuno si assuma le sue responsabilità.
Con gli studenti, anche i docenti si schierano contro al ricatto scuola-salute: “Avevamo bisogno – condanna Tobia Sertori, segretario della FLC Lombardia – di gruppi classe più ristretti e più spazi, per garantire assunzioni, qualità didattica e sicurezza sanitaria”. Anche il nodo trasporti pubblici non è risolto ovunque: come pensare di rientrare il 25 gennaio senza aver aumentato sufficientemente le corse? “Da noi siamo pronti – dichiara Monica Ravasio del Coor.Co.Ge. di Bergamo – ma rimane il peso di un trasporto pubblico con insufficienti risorse”.
“La scuola pubblica è nel caos – chiarisce Silvia Muoio del Coordinamento lombardo dei Presidenti dei consigli d’istituto – non solo perché la pandemia ne ha svelato drammaticamente le problematiche già esistenti, ma soprattutto perché manca la volontà di salvarla, sia in termini di risorse sia di confronto in rete”.
“La scuola – continua Sara Mastronicola di Priorità alla Scuola Milano – se è considerata priorità politica, dev’essere l’ultima a chiudere e la prima ad essere messa in sicurezza”. Contro il covid non bastano le attuali misure: servono tamponi regolari, tracciamento, e sistemi di areazione e purificazione. “Vogliamo – precisa Giansandro Barzaghi, dell’Associazione NonUnoDiMeno – anche presidi medici e termoscanner per ogni scuola”.
“Ci sentiamo – conclude Ludovico Ottolina, rappresentante d’istituto e di consulta del liceo Einstein di Milano – continuamente presi in giro. La scuola va cambiata strutturalmente, noi ci siamo”. Fontana ha promesso ‘nuovi e concreti provvedimenti’. Allora che ci convochi. Le nostre richieste, finora (emblematico il nostro tentativo di dialogo in Commissione Istruzione regionale in cui alle nostre proposte hanno risposto con gli insulti), non sono state ascoltate. Ora, se dopo quasi 1 anno di emergenza-scuola volete fare qualcosa di risolutivo, dovete farlo confrontandovi con chi la vive.
Unione degli Studenti – Lombardia
FLC Lombardia
Coordinamento Regionale dei Presidenti di Consiglio d’Istituto della Lombardia
Priorità alla Scuola
Coor.Co.Ge. – Bergamo
Associazione NonUnoDiMeno