Ridurre gli spostamenti delle persone è, al momento, l’unico modo di contrastare la diffusione del contagio. Lo dice la campagna appoggiata dal Governo denominata “Io resto a casa” con l’indicazione secondo cui “non uscire di casa non è una raccomandazione ma un obbligo”.
Troppe lavoratrici e lavoratori sono ancora oggi nelle scuole senza che vi siano emergenze e necessità di presenza fisica (sia Dirigenti Scolastici che Personale amministrativo, tecnico e ausiliario). Dall’ultimo DPCM, alla Direttiva n. 2 della Funzione Pubblica, alla nota MI n.323 e per ultimo la dichiarazione di oggi della Ministra del MI sul sito istituzionale, discende che compito prioritario per la scuola e, naturalmente, nell’esercizio dei poteri datoriali, per il Dirigente diventa quello di ri-organizzare il lavoro, nelle forme possibili, per far sì che la più grande quantità di personale rimanga a casa e che sia garantita la sicurezza dei lavoratori e soprattutto laddove non ricorrano le condizioni per dare applicazione al protocollo di sicurezza, previsto dai DPCM, qualsiasi attività in presenza deve essere interrotta.
La scuola pubblica è atta a garantire lo svolgimento della sua funzione costituzionale. Tutto il personale scolastico, dai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale ATA, continuerà ad assicurare alle studentesse e agli studenti l’esercizio del diritto allo studio, utilizzando ciò che oggi è diventato il lavoro a distanza (dai Dirigenti Scolastici al personale ATA) e cioè attività ordinaria in presenza dell’emergenza sanitaria!
Le OO.SS. regionali ringraziano tutto il personale scolastico che, in questa emergenza, ha dato il proprio contributo con etica e professionalità.
Le Organizzazioni Sindacali della Lombardia
FLC CGIL
CISL SCUOLA
UIL RUA
SNALS
GILDA UNAMS