Fp, Asst luci e ombre: “I primi risultati dopo la firma del contratto nazionale”

“Le prime battute da quando stiamo applicando il nuovo contratto della sanità pubblica ci stanno dando due possibilità: con le nuove norme si stanno concretamente migliorando le condizioni di lavoro nelle aziende; è ora possibile mettere in discussione tutti gli accordi decentrati, riaggiornando regole rimaste bloccate per quasi 10 anni e trovando a volte anche spazi innovativi”. Catello Tramparulo, segretario generale Fp Cgil Lecco, parte dal contratto nazionale rinnovato definitivamente lo scorso maggio per commentare i primi risultati positivi raggiunti per le lavoratrici e i lavoratori dell’Azienda socio sanitaria del suo territorio.

“Stiamo sottoscrivendo i primi accordi che recepiscono le novità del ccnl. Dopo quello sul sistema indennitario stiamo proseguendo con le progressioni per il personale. Ridisegnati i fondi contrattuali, ci sono 400mila euro di risorse per le progressioni e ora dobbiamo individuare i criteri” racconta il sindacalista, mettendo in lista anche il confronto sulle ex posizioni organizzative e le indennità di funzione. Come pure, al tavolo dello scorso 6 settembre, la firma dell’accordo sulle risorse aggiuntive regionali 2018.

“Approvati i progetti presentati dalle aziende, abbiamo recepito l’intesa Rar di luglio. L’acconto del 60% sarà erogato a ottobre, il saldo ad aprile 2019”. Ma un punto che angustia il segretario resta quello delle risorse umane. “Ci sono gravi carenze di personale, soprattutto infermieristico. È difficile reperire infermieri e gli ospedali fanno ping pong tra loro per coprire le carenze, ad esempio da Merate a Lecco per cardiologia. Stiamo attendendo l’espletamento dei concorsi”. E poi c’è il caso dell’Istituto nazionale di ricerca e cura degli anziani di Casatenovo.

“Il reparto di pneumologia dell’Inrca dovrebbe trasferirsi all’interno dell’ospedale di Merate. Ma c’è un inghippo, e cioè che l’ente dipende dalla Regione Marche e per assumere il personale necessario serve un accordo con Regione Lombardia”. La stessa Lombardia che deve sbloccare tutte le altre assunzioni.

 

 

 

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