Migliori condizioni di lavoro, per la difesa del diritto alla salute dei cittadini, contro il taglio di 650mila euro per le nuove assunzioni, ma non solo. Sciopero nella mattinata venerdì, dalle 8 alle 10, all’Asst-Azienda socio-sanitaria territorale di Lecco. Contestualmente sono andati in scena presidi fuori dall’ospedale di Lecco, nelle sedi di Bellano e Merate, ma anche nel cortile dell’ex Asl in via Tubi, sempre nel capoluogo. Lo sciopero è stato proclamato dalla Rsu e dalle sigle sindacali Fp Cgil Lecco, Cisl Fp Monza Brianza Lecco, Uil Fpl del Lario, NurSind Lecco, Usb Pi, Fsi, Nursing Up.
“Attendiamo risposte da questa direzione – afferma il segretario generale di Fp Cgil Lecco Catello Tramparulo – ma soprattutto chiediamo che la dirigenza dell’Asst ammetta che ci sono difficoltà. C’è carenza di personale, si formano lunghe liste di attesa, siamo già allo stremo. Questo è un problema per le lavoratrici e i lavoratori, così come per tutti i cittadini che non riescono a vedere garantito il diritto alla salute”.
“Abbiamo registrato grande partecipazione ai quattro presidi, una risposta importante delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica lecchese – prosegue il sindacalista -. La difesa del servizio sanitario pubblico è la garanzia della piena applicazione dell’art 32 della Costituzione. Chiediamo più assunzioni, un fondo per della contrattazione aziendale, politiche di conciliazione tempi di vita e lavoro”.
Ben 600 lavoratori hanno partecipato allo sciopero.