In risposta alle dichiarazioni rilasciate sul quotidiano La Provincia dal Presidente di Confindustria Lecco Sondrio del 4 novembre 2020. In una fase così delicata riteniamo inopportuna la dichiarazione del Presidente di Confindustria Lorenzo Riva, il quale definisce vergognoso fermare le aziende ora.
Non è rispettoso non ascoltare e non voler dare risposte ai problemi posti da chi di fatto produce la ricchezza in questo paese e al susseguirsi delle varie crisi ha pagato certamente un caro prezzo, questo è ricaduto soprattutto sulle fasce più deboli compresi lavoratrici e lavoratori. Ricordiamo al Presidente, tanto per informarlo, che Federmeccanica di fatto non solo non ha dato alcuna risposta di merito alla nostra piattaforma, non ha nemmeno rispettato parte degli impegni contenuti nel contratto scaduto lo scorso 31 dicembre 2019 (come l’estensione della contrattazione aziendale e la formazione, solo per citarne alcuni).
Se per rinnovare i contratti nazionali Confindustria Lecco Sondrio pensa che l’elemento inedito sia la redistribuzione del salario in base alla presenza (e non ci sembra una posizione innovativa) le aziende del territorio hanno dimostrato di essere molto più avanti.
Infatti l’esperienza parla chiaro, nella nostra provincia la contrattazione di secondo livello, dove si è svolta, punta sulla vera produttività. Pensare di legare il salario alla solo presenza ci sembra un evidente arretramento culturale dove la “torta” viene mangiata dai lavoratori meno cagionevoli.
Fatto salvo la crisi pandemica, le responsabilità della situazione complessiva in cui versa il paese non possono certo essere scaricate sui lavoratori ma sulle scelte di chi, per ottimizzare il profitto, ha frammentato le filiere produttive appaltando e subappaltando e smesso di investire, determinando precariato, sfruttamento e un conseguente impoverimento complessivo di tutto l’apparato industriale.
Duole davvero dover ricordare che fare impresa implica una responsabilità sociale che deve garantire a chi lavora (anche a chi si ammala) la giusta dignità.
Troppo spesso sentiamo richiami al passato come elemento negativo, ci permettiamo di ricordare che proprio dalle esperienze passate il paese ha ottenuto una evoluzione culturale verso il riconoscimento della dignità dei lavoratori nei luoghi di lavoro e solo così si è potuta creare quella “ricchezza” che si è ereditata dai padri, che per alcuni e non per tutti, è anche materiale, guardare al futuro senza valorizzare le esperienze che hanno reso grande il nostro paese è a dir poco miope.
Noi siamo convinti che si possa rinnovare il contratto anche in questa delicatissima fase tenendo insieme il cambiamento, ma solo ripartendo dall’ascolto e rispetto reciproco, affrontando e dando risposte ai problemi di tutti non lasciando indietro nessuno.
Enrico Vacca Segretario generale Fim Monza Brianza Lecco
Maurizio Oreggia Segretario generale Fiom Lecco
Enrico Azzaro Segretario generale Uilm Lario Lecco Como