SINDACATI E IMPRESE FIRMANO IL PROTOCOLLO NAZIONALE SULLE EMERGENZE CLIMATICHE

Il 3 luglio scorso è stato firmato al Ministero del Lavoro, tra i rappresentanti delle Associazioni Datoriali e quelli delle Organizzazioni Sindacali, il Protocollo relativo alle emergenze climatiche, finalizzato all’adozione di misure di contenimento dei rischi legati al caldo eccessivo negli ambienti di lavoro. Si tratta del primo accordo nazionale su questo tema: nonostante l’emergenza climatica sia già da tempo una costante nel nostro Paese, finora la regolazione di questi aspetti era affidata quasi esclusivamente alle ordinanze di Regioni ed enti locali.

Nel protocollo viene innanzitutto stabilito che l’obiettivo primario è coniugare il lavoro con condizioni accettabili e praticabili di sicurezza e salute, garantendo il benessere di lavoratrici e lavoratori. A tal fine, il testo non limita in alcun modo gli effetti delle ordinanze già emanate o che saranno emanate dalle autorità locali in materia di emergenze climatiche, ma si pone in maniera complementare a esse. L’ambito di applicazione riguarda tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici di tutti i settori produttivi, in conformità con quanto stabilito dall’articolo 2 del D.Lgs. 81/08. L’implementazione del protocollo avverrà attraverso intese specifiche di settore, a partire dalle negoziazioni aziendali, garantendo così una modulazione efficace in base alle diverse realtà lavorative; in questo senso è rilevante la valorizzazione dei rappresentanti sindacali: viene riconosciuto il ruolo fondamentale di RLS/RLST quali soggetti con cui è necessario interloquire per la definizione delle tutele. Infine, il protocollo fornisce indicazioni per l’erogazione ampia e automatica degli ammortizzatori sociali in caso si renda necessaria la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di eventi climatici estremi, offrendo strumenti di integrazione al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori.

Diego Riva, Segretario generale della CGIL Lecco: “Bene l’accordo quadro nazionale, ora occorre renderlo operativo nei territori. È necessario però uscire dalla logica dell’emergenza perchè il cambiamento climatico è una condizione ormai strutturale, non si può procedere di anno in anno. Per questo, come CGIL, pensiamo che vada definito un valore soglia oltre il quale debbano scattare le misure sia a livello di organizzazione del lavoro che di ammortizzatori sociali.” Prosegue Riva: “Abbiamo già in programma per il prossimo venerdì 11 luglio un corso di formazione destinato ai nostri delegati e RLS per analizzare le novità legislative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L’incontro sarà un momento prezioso di aggiornamento e confronto, utile a rafforzare l’azione sindacale in tema di prevenzione dei rischi.”

Precedente