Tavola della Pace: presidio per il Kurdistan. Anche la Cgil davanti al Comune di Lecco

Di seguito il comunicato letto dalla Tavola della Pace di Lecco (di cui è parte anche la Cgil Lecco) durante il presidio di giovedì contro la guerra in Kurdistan.

La guerra in Siria va avanti da ormai troppo tempo, ma in questi giorni stiamo assistendo a un’escalation di violenze che stanno portando sempre più morti e distruzione. L’azione bellica della Turchia, che ha invaso il Kurdistan, ha creato migliaia di morti (soprattutto tra i civili) e oltre 160mila sfollati. Si tratta ancora di cifre provvisorie, ma a pochi giorni dall’inizio dell’offensiva sono inaccettabili per tutti noi.

Questa è una stima fatta dall’Onu, che cita fonti delle sue varie agenzie sul terreno che lavorano con partner umanitari locali e internazionali. La maggior parte dei civili che hanno abbandonato le loro case, e i campi profughi dove erano ospitati, si trovavano nella regione al confine con la Turchia e hanno cercato rifugio nelle principali città del nord-est siriano. Il timore è che si crei un’altra emergenza umanitaria, con nuovi flussi migratori verso l’Europa e tutto ciò che ne consegue, ovvero altri morti e un incremento del razzismo e della paura infondata dello straniero.

Le decisioni di Trump e di Erdogan voltano vigliaccamente le spalle al popolo curdo, che si è battuto strenuamente per annientare l’Isis. Il famigerato Stato Islamico oggi è sconfitto proprio grazie al sacrificio di donne e uomini curdi, che si sono immolati per difendere la propria nazione e il mondo intero dalla minaccia estremista. Ma oggi molti terroristi rinchiusi nelle carceri del nord-est siriano rischiano di tornare in libertà e di ricreare una rete criminale.

Per tutti questi motivi chiediamo al Governo italiano di agire intraprendendo tutte le misure possibili per scongiurare altre azioni belliche in Siria, portando la pace e la stabilità in un’area da troppo tempo martoriata dalla guerra. Chiediamo che anche gli abitanti del Kurdistan possano vivere serenamente. Chiediamo che i bambini curdi possano giocare nei campi e studiare in scuole sicure, la cui unica preoccupazione sia l’interrogazione dell’ora successiva, mentre gli adulti possano trarre soddisfazione dal proprio lavoro. 

Tavola della Pace di Lecco

 

 

 

 

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