Nelle scorse settimane in Senato è stato discusso e approvato il DDL Appalti, il cui testo, sebbene veda l’importante conferma e l’introduzione di norme che le Organizzazioni Sindacali hanno sempre richiesto e giudicano positivamente, contiene una disposizione negativa e grave che vanifica l’effetto di tutto quanto fatto di positivo. Tale norma, infatti, prevede per i soggetti appaltanti la possibilità – e non più l’obbligo stabilito dal vigente Codice degli appalti pubblici (Art. 50) – di inserire clausole sociali nei bandi di gara.
Una configurazione del dettato normativo che, se approvata, segnerebbe un pericoloso arretramento in termini di tutela per lavoratrici e lavoratori e un ingiustificato passo indietro di ben sei anni. L’applicazione di questa modifica, se confermata, avrà ricadute pesantissime per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera, lavoratori “deboli”, occupati in comparti spesso essenziali: ospedali, strutture socio-sanitarie, scuole, ministeri, uffici pubblici.
Per chiedere la modifica del DDL Appalti FILCAMS CGIL Lecco, FISASCAT CISL Monza Brianza Lecco e UILTUCS hanno organizzato un presidio sotto gli uffici della Prefettura di Lecco.