Il racconto. Treno per la Memoria: “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”

Un viaggio per conoscere gli orrori dei campi di concentramento. Anche quest’anno il Treno per la Memoria ha portato 750 persone da Milano a Cracovia per mostrare i luoghi simbolo dell’Olocausto. Tra loro anche decine di studenti lecchesi che hanno aderito all’iniziativa organizzata da Cgil, Cisl e Uil da giovedì 22 a lunedì 26 marzo. Con loro anche il cantante comasco Davide Van de Sfroos che si è esibito in un concerto in Polonia e ha fatto sapere di voler scrivere una canzone sul tema. Un viaggio estenuante ma soddisfacente per i partecipanti.

“Abbiamo riscontrato solamente pareri positivi nonostante ci sia stato il disagio del treno partito con qualche ora di ritardo per colpa del locomotore – afferma Annalia Farina, funzionaria della Cgil, una delle organizzatrici del viaggio –. Sono stati poco meno di 40 i giovani provenienti dalle scuole di Lecco, ovvero dagli istituti Bertacchi, Medardo Rosso, Villa Greppi e Fumagalli”.

È soddisfatto anche Maurizio Oreggia, segretario della Fiom Cgil Lecco, che ha preso parte al viaggio. “Si tratta di un’esperienza che consiglio di fare a tutti. Un conto è studiare la storia sui libri, un altro è viverla direttamente nei luoghi simbolo, dà molta più consapevolezza di ciò che è successo”. Altra cosa non di poco conto è il viaggio in treno. “Si condivide poco spazio tutti insieme, si fraternizza con chi non si conosce – prosegue il sindacalista –. I ragazzi hanno portato avanti un laboratorio itinerante e, soprattutto, hanno lavorato già precedentemente a scuola sulle tematiche della Shoah”.

I giovani hanno condiviso le carrozze insieme ai loro accompagnatori. “È stato davvero interessante viaggiare insieme agli studenti – spiega Serena Piva, responsabile dell’Ufficio migranti dell’Inca Cgil Lecco –. Sono stati attenti, bravi, molto seri, il loro atteggiamento mi ha colpito positivamente. Con loro abbiamo discusso e riflettuto parecchio su ciò che abbiamo visto nei campi di concentramento”.

Ma questi orrori, che ci sembrano lontani nel tempo, accadono tutt’oggi in altre parti del mondo. “Basta attraversare il Mediterraneo e andare in Libia per vedere nelle carceri le stesse cose che capitavano ad Auschwitz. I vagoni dei treni di Birkenau, non sono così diversi dai camion che attraversano l’Africa. I bambini siriani ricordano quelli denutriti e usati come cavie da Joseph Mengele. È importante capire che negli anni ‘40 le informazioni non erano così diffuse, ma oggi abbiamo tutti la responsabilità di fare qualsiasi cosa perché questi orrori non accadano più. E se davanti a queste crudeltà stiamo zitti, siamo complici”.

Come scritto da George Santayana e riprodotto su muro dentro il museo di Auschwitz: “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”.

 

 

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