Comitato Noi Tutti Migranti, “Stiamo con Mimmo Lucano”

#IostoconMimmoLucano

Mimmo Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti a cooperative formate da riacesi e richiedenti asilo.

Da vent’anni Riace è in Europa e nel mondo un modello di accoglienza e d’integrazione, perché ha saputo coniugare l’accoglienza con gli obiettivi di salvare il paese dallo spopolamento e rivitalizzare l’economia della zona.

Sono giusto passati vent’anni da quando nell’estate 1998 Mimmo Lucano un giorno vide sulla spiaggia una barca lunga 35 metri, partita da Istanbul, con 250 richiedenti asilo curdi e scelse di non restare indifferente e di non voltarsi dall’altra parte. Quella barca aveva incontrato una comunità con il destino segnato: le case svuotate dagli abitanti originari partiti per il nord e l’economia paralizzata.

Con un gruppo di amici diede vita a un’associazione “Città futura” e a una giunta per trasformare Riace nella città dell’accoglienza.

Aperte le case, che vengono date in comodato d’uso gratuito, i migranti hanno dato vita a laboratori di tessitura e ceramica, bar, panetterie e persino alla scuola elementare, e a un programma di raccolta differenziata con due asinelli che si inerpicano nei vicoli del centro; e il comune ha assunto mediatori culturali, che altrimenti avrebbero dovuto cercare lavoro altrove.

I soldi stanziati dal ministero vengono girati a cooperative, di cui fanno parte riacesi e migranti, con la possibilità per profughi e richiedenti asilo d’imparare una mestiere tramite borse lavoro, che assicurano loro un piccolo salario.

Ai migranti vengono dati anche dei “bonus”, una sorta di buoni che sono spendibili negli esercizi convenzionati del paese, che fanno sì che il denaro non venga disperso ma rimanga all’interno della comunità paesana.

La rivista statunitense Fortune nel 2016 ha classificato Mimmo Lucano tra le 50 persone più influenti nel mondo e ha sottolineato che “il modello Riace ha messo contro di lui la mafia e lo Stato, ma è studiato come possibile soluzione alla crisi dei rifugiati in Europa”.

Però da due anni il sindaco non riceve i finanziamenti dovuti dallo stato e tra poco saranno in strada 165 rifugiati, 50 bambini e circa 80 operatori. E numerose attività commerciali che hanno fornito beni, soprattutto alimentari, da più di un anno non si vedono pagato il credito accumulato. E di questo passo, l’economia di tutta la comunità, modello mondiale di accoglienza e integrazione, crollerà.

Ma Riace deve vivere perché questo piccolo borgo (1800 abitanti di cui 400 stranieri di 20 paesi diversi) ha dimostrato a tutti che la realtà è in mano nostra e non c’è nulla di già scritto.

Matteo Salvini a giugno l’aveva definito uno zero. Dure e nette le parole di Mimmo Lucano: “ E’ vero che appartengo alla classe degli ultimi, praticamente zero. In tutti questi anni abbiamo unito le nostre debolezze con tanti altri disperati di ogni parte del mondo. Abbiamo condiviso un sogno di una nuova umanità libera dalle mafie, dal razzismo, dal fascismo, e da tutte le ingiustizie”.

Come Comitato Noi Tutti Migranti di Lecco siamo con Mimmo Lucano, perché colpevole solo d’aver salvato vite umane.

Comitato Noi Tutti Migranti di Lecco

 

 

 

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