La RSU e le OOSS FP CGIL UIL FPL CISL FP MBL NURSIND NURSING UP USB FSI, hanno proclamato lo stato di agitazione e si accingono a proclamare uno sciopero che, sarà articolato e strutturato dopo un percorso di assemblee con i lavoratori. Questa decisione è stata presa dopo un incontro presso la Prefettura di Lecco che, non ha di fatto scaturito da parte della azienda, nessuna risposta sufficiente per una possibile conciliazione rispetto alle nostre richieste.
La profonda convinzione e decisione è stata presa con grande senso di responsabilità e come segnale alle istituzioni locali regionali nazionali e per rimettere in primo piano la sanità pubblica e il diritto alla salute dei cittadini che “Senza medici, infermieri e operatori in numero sufficiente i reparti ed i Pronto Soccorso si svuotano, i turni non si coprono, le liste d’attesa si allungano. Con evidenti e spiacevoli disagi per i cittadini/pazienti, spesso costretti a code e attese, tensioni e riardi, perché i medici e gli infermieri in servizio stanno compiendo i salti mortali per garantire comunque i servizi di qualità”. Parole prese dal comunicato stampa dell’assessore al WELFARE di Regione Lombardia Gallera del 18 giugno 2019. Basterebbe questa dichiarazione che coincide esattamente con le nostre rivendicazione per chiudere la conferenza stampa di oggi.
Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, il quadro generale sia a livello nazionale sia regionale e locale della nostra sanità pubblica. Forse gli unici a non accorgersi con ostinata negazione e cecità è proprio la Dirigenza del ASST di Lecco che, non ha concesso nessuna apertura alle nostre richieste. Infatti, le stesse sono molti anni che le portiamo ai tavoli di trattativa. Assistiamo con grande sconcerto, alla negazione di quanto denunciato negli anni, da una difesa d’ufficio la quale palesa una situazione, a parer loro, per quanto riguarda la gestione del personale, oseremo dire “idilliaca”.
Ma da una nostra “fotografia” della realtà reale della ASST di Lecco, possiamo dire che se la Sanità Pubblica a Lecco è garantita è per l’alto senso del dovere delle Lavoratrici e dei Lavoratori che, giorno dopo giorno nel silenzio delle degenze o dei servizi, assicurano alla popolazione lecchese un’assistenza unica con caratteristiche di eccellenza
La madre di tutti i problemi è la necessità e il bisogno impellente di personale sanitario riabilitativo amministrativo tecnico sanitario e anche di medici ovviamente.
Palesiamo i problemi che, ogni giorno vengono segnalati nella nostra ASST di Lecco da parte dei Lavoratori, chiediamo da sempre semplicemente di umanizzare il lavoro degli Operatori, e di riconoscere più Personale per dare quella boccata di ossigeno di cui necessitano. Questo con il solo scopo di mantenere alti i livelli assistenziali e dei servizi, ma dalla relazione significata dalla dirigenza della ASST di Lecco in prefettura, paradossalmente dichiaravano che la ASST di Lecco fornisce numeri di assistenza oltre gli standard previsti dalla Regione Lombardia. In parole povere presso la ASST di Lecco c’è ESUBERO di personale!
C’è talmente esubero di personale che la Direzione, per permettere agli OSS di andare in ferie nel periodo estivo, sono costretti al reperimento di OSS interinali. Basterebbe questo per ribadire che manca il personale?
Nel dicembre 2017 a seguito di un grave lutto accaduto presso l’ospedale Manzoni di Lecco, si chiedeva l’apertura dello sportello stress lavoro correlato. L’azienda a tutt’oggi non ha ancora scritto una sola riga a tal proposito, ma si è precipitata a dichiarare dal Prefetto che lo stesso non è supportato da alcula norma giuridica. Forse non hanno fatto attenzione al Testo Unico della Sicurezza D.Lgs. 81/2008: la valutazione del rischio stress da lavoro correlato.
Nonostante la riduzioni di attività estiva e la chiusure di posti letto nei vari reparti e presidi si attivano agenzie interinali per coprire una attività ridotta.
Abbiamo accumulato montagne di ore straordinarie da recuperare nonostante il pagamento delle stesse esaurendo il fondo contrattuale di 58.500 ore a disposizione si parla di circa 50.000 ore da recuperare per il solo comparto e di circa 25.000 giorni di ferie. Ai dipendenti non si può rispondere dicendo ma riguardano gli anni dal 2004 in poi noi non eravamo qui a dirigere la ASST di Lecco risposte date dalla dirigenza testualmente faremo i dovuti approfondimenti.
Sui numeri riguardanti le assunzioni forniti nella relazione ovviamente possiamo evidenziare che la tabella riguarda l’anno 2019 dal 1 gennaio al 1 giugno che cosa si ha intenzione di fare per il periodo 1 giugno 31 dicembre? Quanto personale cesserà il servizio per pensionamenti ordinari e quota 100 / dimissioni o mobilità/comandi? Quanto personale verrà assunto? Possiamo ipotizzare dalla tabella che non ci saranno altre assunzioni?. Prendere 5 mesi del 2019 come riferimento e non pianificare su tutto il 2019 ci sembra molto parziale e strumentale. Come ben evidenziato nella relazione le percentuali di turn over negli anni precedenti sono state 2017 85% 2018 90% 2019 95% previsione fate voi i conti siamo sempre ben lontani dal 100% con riduzioni di personale che si accumulano da anni. Ci pare poco corretto scordarsi dei tagli subiti negli ultimi 10 anni è prendere come riferimento il 2019 in modo poco trasparente.
Riteniamo questa risposta molto negativa rispetto alle nostre richieste con nessuna prospettiva di risoluzione a breve e medio termine.
Identica riflessione anche i suoi part time che non hanno sufficiente risposta siamo solo al 16 % il CCNL prevede la possibilità di portarli sino al 25% non ultimo nel 16% ci sono i part time temporanei di durata biennale che sono 79 riducendo ulteriormente la percentuale dei part time a tempo indeterminata totali
Sono ormai 4 anni che si sostituiscono i part time che vanno in pensione.
Il dato sulla mobilità interna da una ulteriore conferma della necessità di applicarla in quanto manca il personale al di là della quantità di giornate si chiama appunto mobilità d’urgenza prevista del CCNL , ovviamente applicandola si spostano persone per coprire delle attività in un servizio e si crea una riduzione in altri.
Sulla organizzazione dei reparti/ servizi sono anni che chiediamo un tavolo di confronto per monitorare il rapporto personale/ previsto con il personale realmente presente non ci mai stato concesso.
Sul parcheggio e sul presidio di Lecco come per altro più volte proposto abbiamo caldeggiato una proposta di decentramento dei servizi in modo tale da ridurre l‘affollamento sia del parcheggio dipendenti e dei cittadini, una proposta che riguarda anche e soprattutto l’applicazione della legge di riforma che prevede un potenziamento dei servizi territoriale, che purtroppo nella nostra ASST procede in senso contrario con un accentramento di servizi nei presidi ospedalieri.
Nella relazione non vi è traccia di una analisi dei servizi appaltati sia sanitari e non, purtroppo anche su questo tema si evidenzia una totale chiusura abbiamo chiesto più volte un confronto e un monitoraggio sugli appalti in essere mai aperto da parte aziendale. Stiamo parlano dei servizi non sanitari lavanderia/ cucina/ pulizia, gestione impianti/ sala regia ,gestione cup , servizi amministrativi, servizi informatici ,guardiania, per i servizi sanitari: ortopedia, appalto psichiatria, varie consulenze e o prestazioni professionali su diversi progetti a termine. Stiamo parlando di diversi centinaia di milioni di euro e di centinaia di lavoratori delle cooperative e/o azienda private.
Abbiamo chiesto un ambulatorio specifico per lo stress correlato al lavoro ci e stato negato.
Sul progetto accoglienza la risposta è ci stiamo lavorando vi faremo sapere.
Sulla questione buoni pasto riscontriamo un peggioramento nella fruibilità e disponibilità di servizi convenzionati.
In conclusione dopo dieci lunghi anni è stato rinnovato il CCNL 2016/18 che è già scaduto da oltre 6 mesi e all’orizzonte non si vedono rinnovi immediati . Dopo 4 diversi direttori generali in poco tempo una latente attenzione da parte delle istituzione. Faremo quindi una mobilitazione e una campagna informativa alla popolazione e un appello alle istituzioni e ai loro rappresentanti Sindaci Consiglieri Regionali , Deputati e Forze politiche in modo tale che la sanità pubblica possa tornare come primo problema sui tavoli delle istituzioni.
Il collasso è già iniziato da tempo quindi è ora di mettere risorse per il personale e per i servizi e l’ora della mobilitazione.