A seguito del comunicato relativo al numero delle persone decedute, diramato nei giorni scorsi dalla Protezione Civile e dalla Regione, era palese comprendere come la situazione stesse degenerando. Lunedì scorso, la SLC CGIL settore Poste della LOMBARDIA e lunedì’ 2 marzo la SLC di LECCO avevano chiesto al Management lombardo ed anche alle Prefetture e alle Filiali tra cui quella di Lecco che tutti gli uffici e recapiti venissero chiusi fintanto che non fossero messi in sicurezza e dotati di DPI tutte le operatrici e gli operatori.
In taluni casi ci era stato risposto che fintanto che il territorio di Lecco non fosse inserito nella zona rossa, nulla di tutto questo era obbligatorio. Una visione della prevenzione del contagio alquanto discutibile. La Slc Cgil è stata criticata per questa presa di posizione, in taluni casi si è arrivati a reclamare un procurato allarme. Alla richiesta di una regia tra RSPP, Medico Competente ed Rls anche per adottare delle prescrizioni preventive sulle colleghe ed i colleghi con situazioni di invalidità personali o familiari ( cardiopatie, diabete, terapie con immunodepressivi ecc. le persone più a rischio) stiamo ancora attendendo risposte ed insieme ad altre OS l’incontro territoriale.
Ma adesso non è il tempo delle polemiche. Martedì u.s. sono arrivate le chiusure, purtroppo blocchi a singhiozzo che non hanno risolto la situazione. Locali non blindati e lay-out commerciali senza alcuna barriera di protezione. La gente si è affollata negli uffici rimasti aperti per fare le operazioni più disparate, come se nulla sia stato dichiarato. Buoni ai minori, depositi sui libretti, ricariche poste pay, ricariche telefoniche, pagamenti bollettini ad associazioni religiose ecc. mentre nel recapito PCL sono stati svolti i servizi di consegna stampe, estratti conto ecc ecc. insomma i più disparati.
Non sono emergenze queste.
La gente dovrebbe rimanere a casa e uscire solo per casi gravi. Gli uffici ed i recapiti vanno chiusi, TUTTI se non c’è rispetto delle prescrizion dettate dalla Legge. Non ci sono alternative senza le condizioni di sicurezza. Molti Uffici e Centri Recapito sono ancora sprovvisti di mascherine, disinfettanti e di norme minime a garantire la salubrità delle persone.
I guanti non esistono, manca l’addestramento per l’utilizzo delle protezioni, manca personale all’ingresso che garantisca una selezione degli ingressi. In questa situazione di emergenza sanitaria c’è soprattutto da preoccuparsi della salute di tutte le maestranze del comparto. Andava garantito solo il servizio universale. Pare che non ci sia consapevolezza e coscienza del contesto di emergenza che stiamo vivendo. Reputiamo che la mancata chiusura degli uffici postali e di recapito sia un grave errore. I contatti con il pubblico andavano eliminati. Rischiamo in maniera sprovveduta il contagio di migliaia di persone.
In tutto questo non si riesce più ad accettare i comunicati sterili e ridondanti relativi a riunioni, manca la messa in atto dei provvedimenti condivisi e concordati. Non si può lavorare a contatto con la gente in maniera serena, senza avere la fornitura dei DPI completi e coerenti con i protocolli di prevenzione, serve un programma quantomeno settimanale di sanificazione di tutti i locali aperti al pubblico. Verificheremo da lunedì 16 marzo 2020 in ogni Ufficio Postale ed in ogni Centro di Recapito PCL del territorio lecchese.
L’applicazione delle nuove disposizioni odierne rispetto al “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
Chiediamo concretezza e collaborazione trasversale a tutti i soggetti che possono in maniera sinergica migliorare tempestivamente queste condizioni, oggi le maestranze sono in una condizione di sconforto panico e paura. Siamo certi che condividendo e praticando tali linee avremmo modo di superare insieme il periodo di gravi criticità che ci aspetta.
p. la segreteria Slc Cgil Settore Poste Lecco
Gerosa Fabio – Nigriello Ciro