Anche Lecco si mobilita contro l’intervento militare in Siria. Un centinaio di manifestanti si è radunato lunedì pomeriggio, chiedendo di portare la pace nella regione mediorientale martoriata dalla guerra civile a partire dal 2011. In piazza Diaz anche alcune realtà lecchesi, tra cui la Cgil.
“Da troppo tempo si muore in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella regione a maggioranza curda – recita l’appello nazionale, letto da Guerrino Donegà e Maria Grazia Caglio della Tavola della Pace di Lecco –. Il Medio Oriente e il Mediterraneo si stanno trasformando in un immenso campo di battaglia. Ora il rischio della deflagrazione di un conflitto che coinvolga le super potenze mondiali è reale. Le conseguenze possono essere tragiche ed inimmaginabili. Milioni di persone, in tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, stanno dicendo: “Basta guerre, basta morti, basta sofferenze”. E noi con loro. Guerre producono guerre, le cui vittime sono le popolazioni civili, oppresse e private dei propri diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita. Vanno fermate le armi, bloccate le vendite a chi è in guerra. Ora, subito”.
“Va fatto rispettare il diritto internazionale: è la sola condizione per proteggere la popolazione civile, fermare l’oppressione e l’occupazione, attivare la mediazione tra le parti in conflitto. Poi bisognerà punire i responsabili, riconoscere alle popolazioni i loro diritti e sostenerle nel percorso democratico, civile, di liberazione. Noi ci rivolgiamo all’Unione Europea che deve prendere un’azione politica forte di pacificazione, faccia da mediazione e riporti al dialogo gli Stati Uniti e la Russia. Chiediamo al nostro paese di essere protagonista di pace, di mettere in atto il “ripudio della guerra” non concedendo le basi per operazioni militari e di avviare una politica di pace nel Mediterraneo”.