#Autunnocaldo: “Ricordare il passato per migliorare il futuro”

Il leit motiv è ricordare il passato per lavorare meglio in futuro. Aperta lunedì pomeriggio l’esposizione dal titolo #Autunnocaldo – Una nuova stagione di diritti e solidarietà al Municipio di Lecco, organizzata da Cgil Lecco, Comune di Lecco e Associazione Pio Galli. La mostra sugli scioperi del 1969 – realizzata da Cgil Lombardia, Cgil Milano e Archivio del Lavoro, in collaborazione con alcune camere del lavoro territoriali, tra cui quella lecchese – sarà visitabile fino a giovedì 2 gennaio a ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 e il sabato dalle 8.30 alle 11.30.

“Spesso molti chiedono cosa ha fatto il sindacato per i lavoratori – spiega in apertura Diego Riva, segretario generale della Cgil Lecco -. Molte sono le conquiste ottenute: si parte con la creazione dello Statuto dei Lavoratori (la famosa Legge 300), fondamentale per regolamentare il lavoro con tutele e diritti per tutti. Ma non solo. Si ottiene l’assemblea nella fabbrica come simbolo di democrazia. Il cambiamento culturale nei riguardi delle donne nella sfera dei diritti e per una parità diffusa non è più una chimera. Molto importante fu la discussione protesa alla riforma delle pensioni. Per l’ambiente e la sicurezza viene ribadito il diritto alla salute. Questo ha contribuito a svuotare la cultura della monetizzazione del posto di lavoro insalubre. Purtroppo, in questo ambito, le cose non sono cambiate: anche oggi si continua a morire proprio come cinquant’anni fa e le tipologie degli incidenti sono simili a ciò che accadeva nel 1910″.

Durante la mostra si ricorderanno altre ricorrenze, come la Strage di piazza Fontana o la morte del sindacalista Pio Galli, nell 2011. “Figura di primo piano del movimento sindacale lecchese e durante la Resistenza, benemerito del Comune di Lecco, quando era nella segreteria della Fiom nazionale, assieme a Bruno Trentin, fu tra i protagonisti dell’autunno caldo”.

Simona Piazza, assessore alla Cultura del Comune di Lecco: “Questa mostra deve dare consapevolezza. C’è poca memoria di ciò che siamo e che siamo stati. Credo fortemente nei movimenti nati dal basso”. Giuseppe Voltolini, segretario generale della Cgil lecchese nel 1969, ha omaggiato la platea con un saluto, mentre Tino Magni (Associazione Pio Galli) ha ricordato alcune gesta del sindacalista a cui oggi è dedicata al Camera del lavoro di via Besonda: “Se conosciamo le azioni fatte in passato riusciamo a lavorare meglio ora. Oggi, più di ieri, c’è disuguaglianza sul luogo di lavoro”.

Al tavolo dei relatori anche Antonio Pizzinato, ex segretario generale della Cgil nazionale. “Nel 1969 ero nella segreteria provinciale della Cgil Milano. Non possiamo dimenticare che uno dei problemi che avevamo era il rifiuto di Confindustria di sedersi con noi al tavolo delle trattative. Ricordo bene la Strage di piazza Fontana: stavamo organizzando una manifestazione in piazza Duomo quando abbiamo saputo della bomba. Abbiamo quindi scioperato per rispondere a questo atto terroristico. Una percentuale di partecipazione altissima che non ho mai più visto”.

Giancarla Riva Pessina, memoria storica della Resistenza lecchese nella Seconda guerra mondiale ed ex delegata della File-Leuci, ricorda le conquiste sindacali. “Nel 1946 c’erano trattative, ma non così organizzate come oggi. La mia era una fabbrica con una grande manodopera femminile. Ci vollero diversi anni di lotte per avere un contratto con tutele anche per noi donne, grazie anche ad alcuni scioperi bianchi. Dobbiamo ringraziare anche l’Udi (Unione donne d’Italia) perché ha contribuito molto per i nostri diritti”.

Francesca Ceraudo, studentessa non ancora ventenne, parla delle sue esperienze nell’organizzazione dei movimenti studenteschi oggi. “Vedo una presa di coscienza dei problemi da parte dei giovani, come cinquant’anni fa. C’è speranza, questo è molto importante. Serve una collaborazione tra giovani e adulti per costruire un mondo migliore”.

“Abbiamo fatto bene a raccontare la storia del movimento sindacale del 1969, rileggendola con gli occhi di oggi – sottolinea Elena Lattuada, segretario generale della Cgil Lombardia, concludendo i lavori -. C’era una grande vivacità politica e capacità di ascolto, pur con tutte le contraddizioni e le discussioni feroci che c’erano. È fondamentale sentire le storie contrattuali di cinquant’anni fa per capire che i diritti che abbiamo oggi sono figli di quelle proteste. Però non dimentichiamo che è stata anche la stagione delle stragi. Dobbiamo essere capaci di leggere quello che accade ma anche trasformarlo in meglio. Dalla storia bisogna imparare, ma anche proseguire”.

 

 

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