“FERMIAMO LA VIOLENZA! PRENDIAMO PER MANO LA PACE!”. PRESIDIO CONTRO LA GUERRA

Venerdì 27 ottobre, raccogliendo l’invito di numerose organizzazioni pacifiste, si terrà a Lecco un presidio silenzioso promosso dalla Tavola Lecchese per la Pace. “Fermiamo la violenza. Prendiamo per mano la Pace” saranno le parole d’ordine dell’iniziativa, per chiedere il cessate il fuoco nella guerra israelo-palestinese e garantire l’indispensabile aiuto umanitario per i civili. L’appuntamento è a Lecco presso il Monumento ai Caduti sul Lungolario Isonzo alle 18:30. Gli organizzatori chiedono di non portare altri simboli che non siano quelli della Pace. Nell’occasione verrà letto un appello per chiedere la fine delle ostilità tra Israele e Palestina e il rispetto del diritto internazionale. Questi primi passi sono oggi più che mai necessari se si vuole lavorare ad una Conferenza di pace che risolva la questione Palestinese, garantendo la sicurezza di Israele con la formula “due Stati per i due Popoli”, e stimoli le migliori realtà sia palestinesi che israeliane ad attivarsi per il dialogo.

Nello stesso momento a Osnago, in piazza della Pace, associazioni e cittadini raccoglieranno l’appello della sezione italiana di Amnesty International per una veglia in solidarietà con tutte le vittime del conflitto in corso. Si tratterà di un momento silenzioso, senza bandiere, con le candele e un unico striscione: proteggere tutta la popolazione civile. Gli organizzatori chiedono a ciascuno di vestirsi possibilmente di nero – colore del lutto – e portare una benda che verrà messa sugli occhi per un minuto alla lettura della frase di Gandhi “Occhio per occhio e il mondo diventa cieco”: la catena delle vendette non costituisce una soluzione e porta alla distruzione reciproca. Alla fine del momento di silenzio verranno distribuiti dei lumini che saranno deposti attorno all’ulivo posto nel centro della piazza, come simbolo della speranza di pace da coltivare e costruire.

Il 27 ottobre, data proposta da Papa Francesco nell’anniversario dell’Incontro interreligioso di Assisi del 1986, uniremo le voci, o meglio un silenzio carico di volontà e speranza, di credenti e non credenti per chiedere che la politica faccia finalmente un passo avanti nell’interesse dei popoli coinvolti, la cui grande maggioranza chiede solo di vivere e poter costruire il proprio futuro in Pace.

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