Le notizie apparse gli scorsi giorni sulla stampa locale riguardo le dichiarazione espresse durante il consiglio comunale dalla segretaria comunale di Cernusco Lombardone, sono il segnale sconcertante dell’arretramento culturale del nostro Paese.
Quello che disarma è sentire proferire queste parole da una donna, soprattutto da una donna nella sua carica di rappresentanza istituzionale. Proprio in una fase in cui la condizione delle donne è fortemente penalizzata dalla crisi legata alla pandemia è inaccettabile sentire certe frasi pronunciate in sede istituzionale.
Le donne di questo Paese hanno, e stanno pagando, il prezzo più pesante di questa crisi, sia dal punto di vista di perdita del posto del lavoro sia per l’inevitabile aumento dei carichi di cura, che gravano quasi esclusivamente sulle donne.
Proprio in questa fase le istituzioni hanno il dovere di creare politiche che agevolino la parità di opportunità tra uomo e donna, contribuendo alla diffusione di una cultura della parità di genere, una cultura della condivisione dei carichi di cura familiari, una cultura che agevoli l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.
Riteniamo quindi del tutto inaccettabili le dichiarazioni della segretaria del Comune di Cernusco Lombardone e crediamo che, oltre a delle doverose scuse alle professioniste coinvolte, l’Amministrazione proceda con la programmazione di politiche che vadano esattamente nella direzione opposta rispetto al pensiero espresso e che quindi mettano in campo azioni di sostegno per le lavoratrici del territorio.
La Segreteria della Cgil Lecco